domenica 17 febbraio 2008

American Gangster (2007) di Ridley Scott

La cosa piu' divertente che ho letto sul film e' questo commento di Ohdaesu:
"American Gangster e' il miglior film di Ridley Scott da un po’ di tempo a questa parte: un risultato che, considerando che si sta parlando di uno che ha da poco diretto Un’Ottima Annata e che già 10 anni fa faceva Soldato Jane, si sarebbe forse potuto ottenere anche con uno slideshow di radiografie."

Scherzi a parte, non possiamo prendercela con il buon Ridley anche quando ce la fa (e poi a me Il genio della truffa e' pure piaciucchiato) e questa volta il risultato e' ottimo. Prendendo in un certo modo le distanze dall'emozionale California di Blow e riproponendo un tema visto svariate volte dai tempi della appiccicosa Miami di Scarface, ci troviamo di nuovo raccontata la vita di un signore della droga.
Siamo negli anni '70 a New York, e il boss interpretato da Denzel Washington ha in mano il mercato della costa orientale, grazie alla purissima eroina che riesce ad importare dall'estremo oriente sfruttando la confusione creata dalla guerra in Vietnam. Ma deve fare i conti con il poliziotto duro e puro, interpretato da Russel Crowe. Il film ruota intorno alla contrapposizione fra i due, ma non fa l'errore di fissare tutto unicamente su questo. Riesce abilmente a costruire un affresco dell'epoca abbastanza credibile, grazie anche a delle parti girate oltremare che si riescono ad inserire bene nella storia senza mai appesantirla. E secondo me e' questo uno dei pregi del film, che pur nella sua lunghezza (piu' di due ore) riesce a non cadere mai nell'eccessiva prolissita' che spesso si avverte in prove con simili aspirazioni. E che dire dei due protagonisti? Sempre in parte, riescono bene a esprimere i due lati di una stessa medaglia, quella del dovere a tutti i costi. Non ne e' meno schiavo il gangster del poliziotto, in un mondo nel quale la corruzione regna sovrana ma che grazie al loro scontro sembra poter avere una piccola e temporanea sconfitta (o almeno cosi' sembra), ma senza il gusto di lieto fine. E la parte dell'interrogatorio non si puo' dimenticare facilmente, l'espressivita' di Washington da sola e' riuscita a zittire completamente il cinema, che grazie alla maleducazione della gente purtroppo e' stato per quasi tutta la proiezione rumoroso sigh (rimpiango i tempi quando riuscivo ad andare al cinema la domenica di primo pomeriggio... vuoto!!!).

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