domenica 27 aprile 2008

Flight of the Living Dead: Outbreak on a Plane (2007) di Scott Thomas

Questo filmettino merita senza dubbio più di un'occhiata. A prima vista potrebbe essere scambiato per un clone di Snake on a plane, con zombie al posto dei serpenti, ma informandomi scopro che lo script è stato prodotto molto prima, solamente la produzione ha avuto tempi più lunghi, tanto che le richieste dei pezzi di 747 per realizzare le scene spesso venivano confuse dagli uffici delle ditte specializzate, che spesso si trovavano a rispondere con "Ah, voi siete quelli dell'altro film!".

Ma mentre nell'altro abbiamo un'idea brillante (aereo! serpenti!) che porta avanti tutta la pellicola ma perde un po' di brio e si salva solamente per la carismatica presenza di Samuel L. Jackson, qui ci troviamo con un omaggio tout court alle pellicole post Romero che hanno scritto la storia del genere (con il maestro Fulci in testa). Ed è un omaggio fatto con grande mestiere, tant'è che la storia fila liscia dall'inizio alla fine, evitando l'errore comune di trasformarsi in squallida copia, ma anzi permettendosi in almeno due occasioni delle simpatiche riflessioni sul meccanismo dei film de paura: la scena del bagno, con tutta l'attenzione incentrata sulla tazza che sembra nascondere il prossimo pericolo ma con un ribaltamento a sorpresa, è da manuale nell'uso della camera e dei tempi, mentre quella dell'anziana zombie che sembra aver compromesso uno dei nostri eroi con un morso mi ha fatto morire ("She's gumming me to death!").

Come dimenticare poi il microcosmo che popola l'aereo, fatto certamente di stereotipi (la fidanzata traditrice, il delinquente scortato dall'agente federale, il vecchio cinese, il comandante all'ultimo volo prima della pensione, la suora!), ma tutti caratterizzati con il giusto tocco di classe e abbastanza credibilità da potercisi affezionare. E infatti la trama funziona, sfruttando l'ambiente chiuso nel migliore dei modi ed anzi superandone i limiti con delle trovate geniali, vedi il pavimento crollato che inghiotte le persone alla stregua della romeriana immagine dei morti viventi che si trascinano fuori dalle tombe. E sono particolari che rivelano la passione profusa nel progetto, che gli permette di lasciarsi alle spalle l'etichetta di film d'exploitation, superando senza dubbio l'altro in divertimento e coesione narrativa.

Chiudo con una nota di merito per la bellissima Kristen Kerr nel ruolo della hostess, che tira fuori una discreta interpretazione, conquistando fin dalla prima scena. Dopo la gavetta in varie fiction/produzioni minori (però appare brevemente anche in Inland Empire, interessante!) si dimostra pronta per ruoli più importanti.

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