
Un Ralph Fiennes in grande forma regala una memorabile interpretazione, mentre Donald Sutherland nei panni del rivoluzionario intellettuale ruba la scena in ogni sua apparizione.
La narrazione acronologica ma mai eccessiva, un po' alla Memento (che ricorda anche per la fotografia particolarmente vivida e cruda) da' un ulteriore tocco di classe, e fa risaltare ancora di piu' le contraddizioni e i paradossi di un potere che sembra unicamente una forza in grado di corrompere ogni ideale o morale. E' una visione completamente pessimista e senza possibilita' di salvezza, che culmina nell'allucinato finale con il protagonista ormai alienato da ogni collegamento con la realta' che rinuncia anche alla propria identita', diventando un perfetto nessuno. Inquietante.
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