martedì 27 maggio 2008

Bignami: Iron Man, Paranoid Park, Halloween

Dato che mi sono preso un po' indietro e difficilmente in questo periodo troverò il tempo di recuperare, ho deciso di fare un post bouillabaisse con i film incriminati. Partiamo subito.

Iron man (2008) di Jon Favreau

Cosa si poteva chiedere di più?
C'è l'armatura, perfetta nella sua possenza, c'è Robert Downey Jr. in uno dei suoi migliori ruoli, c'è la Paltrow finalmente a suo agio nei brillanti
panni della segretaria Pepper Pots, c'è un irriconoscibile Jeff Bridges perfetto cattivo, e alla fine dopo i titoli persino l'incredibile siparietto che lascia presagire altro...

I film basati sui supereroi spesso nascondono dietro l'allettante licenza l'opzione pacco, in quanto basta poco per passare dalla meraviglia di fronte ai beniamini portati sullo schermo al b-movie senza scampo. Per buttare via un soggetto interessante come Iron Man sarebbe bastato un attimo, mentre Favreau intelligentemente sceglie di lasciare campo aperto alla grande interpretazione del protagonista, che dosa perfettamente lo humor creando un personaggio cazzaro ma piacevole, sempre sopra le righe ma mai macchietta, tanto che ora sembra impossibile immaginare un Tony Stark diverso. E se mi arrischio a dire che siamo a livello del miglior Sam Raimi, non tiratemi le pietre...

Paranoid Park (2007) di Gus Van Sant

La nuova opera del grande regista indipendente americano ipnotizza fin dall'inizio. Sceglie di raccontare una storia comune come solo lui sa fare, modellando la luce, i colori con una maestria forse unica nel panorama attuale, e trasformando un fatto centrale che potrebbe essere raccontato con poche frasi in uno straziante racconto di crescita adolescenziale, senza inutili moralismi ma implacabile specchio di una quotidianità che riesce a spaventare per la sua attinenza e spietata precisione. Non succede quasi nulla, ma il dramma è di assoluta potenza. E la scena che spezza in due il film, quella della presa di coscienza del giovane protagonista sotto la doccia, lascia senza parole per l'incredibile uso di luce e ombre nel creare una vera e propria odissea nelle profondità dell'animo umano. Possono essere accusati di essere solo virtuosismi, ma quanti riescono a smuovere come ancora sa fare Van Sant?
Il resto sono inutili critiche...



Halloween (2007) di Rob Zombie

Sembrava poter essere il film con cui Rob Zombie dava il colpo finale, ed invece dovremmo ancora aspettare un po'...

Un inizio magistrale che ci racconta l'infanzia di Michael Myers viene stemperato dalla seconda metà in cui, forse per timore nei confronti del materiale originale, il regista fa solamente il suo dovere, senza quel tocco che abbiamo imparato ad amare. Siamo sempre sopra la media dei tanti brutti film horror simili, ma le sue capacità sono tutt'altra cosa e dispiace vederle sprecate.
Sheri Moon Zombie nella sua bellezza all american mista schizofrenia resta indiscutibilmente una presenza magnetica, che da sola porta avanti la storia, e non dimentichiamo la piccola parte di Danny Trejo, che forse per la prima volta viene caratterizzato con dei sentimenti (!).

Promosso solo perché ti conosciamo, Rob!

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